27/04/2016

Ferrata Carlo Giorda

Via ferrata riattrezzata a nuovo, cavo di sicurezza interamente sostituito e, nuovissimo ponte tibetano lungo 70 metri a collegare la prima e la seconda parte della ferrata, dove esisteva precedentemente il sentiero di collegamento. Ponte molto bello, ballerino e adrenalinico. Alla data odierna la ferrata risulta ancora inagibile, nei primi 10/20 metri è stato tolto il cavo di assicurazione.

Il video della ferrata: https://www.youtube.com/watch?v=G_4ODq4r6Go
Relazione della ferrata: http://verticalemanontroppo.blogspot.it/2009/03/via-ferrata-carlo-giorda-alla-sacra-di.html

26/04/2016

Pian Sarpeis 1596 m.

Facile escursione tra ampie radure e baite ancora utilizzate. Visto che l'escursione si svolge interamente su strada sterrata, ben si presta come percorso per ciaspole nei mesi invernali.
Ottimi panorami sulla Valle d'Ala e sulla vicinissima Uja di Mondrone.



















Località di partenza: Pian della Pietra 1262 m.
Arrivo: Pian Sarpeis 1596 m.
Dislivello: 334 m.
Tempo di salita: 1:15 ore
Difficoltà: T
Cartografia: IGC n.2 1:50.000 Valli di Lanzo e Moncenisio
Accesso stradale superata la piccola frazione di Cresto, e subito dopo l'abitato di Maronera, si imbocca a destra la ripida salita che porta a Cesaletti/Pian della Pietra, seguire la carrozzabile e lasciare l'auto in cima ad un prato nei pressi di una formaggeria. 
Descrizione: Il percorso inizia poco prima di una villetta sulla destra (palina indicatrice per Pian Sarpeis). Si supera una sbarra che chiude la strada di accesso e si segue la sterrata che sale nel bellissimo bosco. Più avanti si ignora una strada sulla destra che porta al Pian d'Attia, si prosegue e si evita più avanti un altro bivio che a sinistra scende ai casolari della Terta. Si arriva così alla bellissima radura di Pianfè 1479 m. dove due bella baite invitano a farsi fotografare insieme all'Uja.
Si prosegue in piano per un tratto e si trova una seconda radura con altre baite sulla destra. Si continua ancora in salita e si esce infine sullo splendido pianoro dove termina la strada a Pian Sarpeis, da dove si gode uno splendido panorama. Si ritorna per il medesimo percorso.

20/04/2016

Val Servin

Angolo appartato e suggestivo dell'alta valle d'Ala nel comune di Balme. Ambiente con grandi boschi di faggi e larici, con ricca e notevole flora e fauna alpina. Bellissime le cascate del Pontat, che in inverno diventano palestra per i ghiacciatori. Nella parte alta del vallone si possono vedere i camosci ed ammirare il volo dell'aquila. Moltissime le baite disseminate sui percorsi, come la borgata "Li Fre" (i fabbri), fondata nel XV secolo da minatori bergamaschi e valsesiani inseritisi per sfruttare le miniere di ferro del Mont Servin. Itinerario fattibile anche con le ciaspole.















Località di partenza: Balme 1432 m.
Arrivo: Balme 1432 m.
Dislivello: 300 m. circa
Tempo complessivo: 2:30 ore
Difficoltà: E
Cartografia: IGC n.2 1:50.000 Valli di Lanzo e Moncenisio
Accesso stradale Volendo si può arrivare fino alla frazione Cornetti.















Descrizione: lasciata l'auto si prosegue a piedi sulla strada asfaltata ancora per un pezzo sino ad arrivare alla frazione "I Frè", dove noi abbiamo svoltato a destra in direzione dell'Alpe Cumba 1746 m., percorrendo a piacere la strada sterrata oppure effettuando tagli con il sentiero. Giunti all'Alpe Cumba, volendo (consigliato) si sale per traccia in traverso sulla destra delle baite fino ad arrivare al Pilone di San Pancrazio 1744 m., posizionato a picco sopra a Balme. Si ridiscende ora alla frazione "I Frè" e, si supera un dosso sulla destra e ci si immette sull'anello classico della Val Servin. Si raggiunge così in leggera salita la frazione Chios 1557 m., si incontra più avanti una caratteristica baita costruita sotto un enorme masso. Si prosegue ora fino all'alpe Tchavanà. Si attraversa il torrente su un ponticello in legno, arrivando in vista delle belle cascate del Pontat. Si arriva poi all'alpe Pian Salè 1580 m., costeggiando sempre il torrente, si scende sino alla frazione
"I Frè", dove si deve riattraversare su un ponte. Seguendo la strada si ritorna all'auto.

11/04/2016

La Sacra di San Michele 962 m.

                                   
L'antica abbazia di San Michele fu eretta intorno all'anno mille sul Monte Pirchiriano, ora dichiarata "monumento simbolo del Piemonte. La via di salita descritta, è quella classica che parte da S. Ambrogio con esposizione più solatia, ma molte altre sono le possibilità, ad esempio da Chiusa di S. Michele, versante esposto a nord, quindi molto più ombreggiato. Infine per i più esperti si può salire con la via ferrata. Dalla Sacra di San Michele, parte anche un lungo trekking, "il sentiero dei Franchi". Con alcuni giorni a disposizione si può ricalcare il possibile percorso fatto più di mille anni fa dalle truppe carolinge nel corso della loro calata in Italia.


















Località di partenza: S. Ambrogio 362 m.
Arrivo: Sacra di San Michele 962 m.
Dislivello: 600 m.
Tempo di salita: 2 ore 
Difficoltà: E
Cartografia: IGC n.17 - 1:50.000 Torino-Pinerolo e bassa Val di Susa
Accesso stradale Conviene posteggiare in paese, in quanto il percorso parte da dietro alla chiesa.



















Descrizione: lasciata l'auto, si raggiunge la parrocchia di San Giovanni Vincenzo, una breve rampa dietro la chiesa e si imbocca la mulattiera selciata. Si procede ora per il lungo percorso incontrando le 15 stazioni della Via Crucis ed un paio di fontane di acqua fresca che portano direttamente alla frazione di S. Pietro. Da qui si continua attraversando la frazione seguendo le indicazioni per l'antica mulattiera, la quale, senza necessariamente arrivare al parcheggio, ma svoltando poi a destra per sentiero arriva direttamente al Sepolcro dei Monaci e di li in breve all'Abbazia.
Il rientro avviene per il medesimo percorso dell'andata.